Sostenibilità

“Il metodo Montessori un primo approccio al concetto di sostenibilità”

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Lavorare insieme agli altri, apprezzare la natura e vivere all’aria aperta, apprendere la capacità di gestire tanti materiali diversi e combinarli per ottenere il risultato sperato: quanto viene insegnato tramite il metodo Montessori. Come spiegato da Paolo Gallo in “Diario di volo”, si tratta di una visione largamente paragonabile al concetto di sostenibilità.

La sostenibilità si ottiene concretamente solo nel momento in cui si riesce a far penetrare questo mindset in tutti gli aspetti dell’azienda e in tutte le persone che la compongono; e non si tratta solo di carbon footprint. Per essere sostenibili bisogna lavorare anche sull’abbattimento delle differenze di genere, ad esempio, sulla meritocrazia, sul dialogo con i territori. Tutto questo è sostenibilità.

Oggi Italgas punta spedita verso la completa trasformazione digitale della rete: una strada intrapresa nel 2017 che ha dimostrato di essere essenziale per cambiare lo scenario dell’energia. La rete deve essere smart, digitale e flessibile così da poter accogliere gas di diverso tipo, fossili e rinnovabili, così da diversificare la miscela a favore di una soluzione più ecosostenibile. Il biometano, in questo contesto, è al centro della transizione.

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“Utilizzare biometano al posto del gas naturale non cambia nulla nella vita quotidiana del cliente finale: stessa quantità di energia senza bisogno di modificare i nostri comportamenti”

Come spiegato da Paolo Gallo nel suo libro, il biometano è l’alleato della transizione ecologica. Il biometano non emette CO2 aggiuntiva (che può essere anche catturata e riutilizzata ad esempio nel settore alimentare), è sostenibile e consente di innescare un sistema di economia circolare contribuendo a risolvere anche al problema dei rifiuti. L’Italia ha grandi potenzialità produttive di biometano: si stima, infatti, che possa soddisfare il 9% del fabbisogno nazionale di gas al 2030 garantendo una maggiore diversificazione degli approvvigionamenti e sicurezza energetica.

Poi c’è l’idrogeno verde, ottenuto attraverso l’elettrolisi dell’acqua utilizzando fonti rinnovabili, per il quale occorre continuare a investire in ricerca e sviluppo per abbattere i costi di produzione al momento poco competitivi.

Oggi Italgas porta avanti un costante lavoro di trasformazione che fa perno su diversi driver. In primis, la formazione continua delle proprie persone che, attraverso programmi di upskilling e reskilling, vengono messe nelle condizioni di governare il cambiamento in atto. Accanto a questo è strategica l’acquisizione sul mercato di quelle competenze mancanti in azienda, attraverso l’attrazione di talenti. Sul fronte delle persone il quadro è completato dalle iniziative di welfare e dallo sviluppo di percorsi di carriera accelerati e fortemente basati su meritocrazia e trasparenza che, rispetto ad altre realtà, hanno limitato l’impatto del fenomeno del “big quit”. Driver chiave anche l’open innovation, un elemento cardine per procedere spediti lungo la strada della sostenibilità attraverso la creazione di un ecosistema che permette di individuare tecnologie avanzate in grado di far compiere salti tecnologici a sostegno della transizione ecologica.

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