Digitalizzazione

“Alla digitalizzazione ci si arriva attraverso un percorso, quello della trasformazione digitale, che nella mia idea è più simile a un flusso, che deve avvolgere e cambiare l’intera azienda in modo continuo e ininterrotto”.

Ciao

Agire non solo sull’infrastruttura aziendale, ma anche sui processi e sulle persone: quest’ultimo passaggio è il più delicato e complesso perché implica che i lavoratori possiedano le competenze e le conoscenze necessarie a gestire i processi, i dati e le infrastrutture “dematerializzate”.

Così Paolo Gallo si esprime nel suo libro, in un quarto capitolo dedicato interamente al percorso di digitalizzazione: come nella pallavolo esiste la figura dello schiacciatore che nell’economia della squadra consente di andare all’attacco, allo stesso modo chi guida il processo di transizione digitale deve saper essere incisivo nel traghettare l’azienda attraverso il cambiamento. Non si tratta di un compito semplice, un leader in questo campo deve avere dalla sua parte grandi capacità di analisi e pensiero per trasformare la propria visione in azioni concrete.

Il percorso di digitalizzazione richiede un complessivo cambio di approccio, che agisce a tutto campo, la capacità di ricevere e trasmettere informazioni da remoto e infine la formazione delle persone che, anche grazie a un progressivo cambio di mindset, acquisiscono le competenze per gestire dati e processi.

La via individuata in Italgas include tutto questo. 

Oggi, Italgas porta avanti con determinazione questa strategia avviata nel 2016, con l’obiettivo di completare nel 2024 la digitalizzazione dell’intero network controllato da remoto attraverso DANA (Digital Advanced Network Automation). Il piano Strategico 2023-2029 ha destinato 4,6 miliardi di euro – dei 7,8 miliardi complessivi – alla prosecuzione dei programmi di estensione, trasformazione digitale e repurposing della rete. In questo percorso rientra anche lo sviluppo di uno smart meter proprietario “H2 ready”, che vedrà la luce nel 2023 e sarà installato e commercializzato nei successivi due anni.

In un periodo di grandi trasformazioni, derivanti anche da eventi drammatici come il lockdown, l’innovazione tecnologica si è dimostrata un abilitatore strategico di progresso ed efficienza. L’obiettivo per Italgas è trasformare il suo network in qualcosa paragonabile a un “essere vivente” che, grazie all’intelligenza artificiale, diventa sempre più capace di reagire a seconda delle condizioni operative. Un approccio che, con le tecnologie, le componenti e il know-how sviluppato per il mondo gas, può essere mutuato anche nel settore idrico – in cui Italgas sta investendo con determinazione – con prevedibili benefici effetti in termini di riduzione delle perdite che oggi in Italia si attestano mediamente al 40%, con punte del 70%

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“Il lockdown ha dato prova di quanto il potenziamento dei collegamenti, insieme al cambio e all’ammodernamento della strumentazione fatto in tempi non sospetti, fosse la mossa giusta da compiere”

Oltre a ridisegnare la cultura, l’identità e il mindset aziendali, è importante dare ai lavoratori i giusti mezzi per imparare e cambiare le proprie abitudini di lavoro. A prescindere dall’età, anche durante i difficili mesi del lockdown le persone in Italgas si sono dimostrate disponibili al cambiamento e disposte a reinventarsi per sfruttare sempre al meglio le proprie capacità peculiari.

Con gli smart meter, con la nuova piattaforma IoT e con la sostituzione di quasi 8 milioni di contatori del gas tradizionali completata nel 2020, si procede spediti verso la strada della digitalizzazione, senza mai perdere di vista le nuove sfide legate alla cybersecurity.

A testimonianza di questa determinazione, nel 2018 è nata la prima Digital Factory realizzata all’interno del quartier generale milanese di Italgas, un laboratorio di innovazione per generare sempre nuovo valore.

Oggi, il Gruppo si conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità progettuali, di investimento e di creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile che interessano i Paesi in cui opera. La direzione tracciata da Paolo Gallo fin dal suo arrivo in Italgas persiste tuttora a sostegno della rete italiana e greca, con l’obiettivo di allacciare alla rete circa 400 impianti di biometano e sviluppare la tecnologia del reverse flow (flusso inverso) verso la rete di trasporto per permettere di accogliere quantità pressoché illimitate di green gas.

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